La foto è eloquente: una pianta rampicante ha fatto tempo a nascere, crescere, aggrovigliarsi nel cerchione della bicicletta e, purtroppo, a morire. Per almeno un anno questa bicicletta non è stata utilizzata. Nessuno scandalo se si trattasse di una bicicletta qualunque, ma così non è.
La foto, di circa un mese fa, si riferisce al “parcheggio scambiatore” auto/bici del San Decenzio, il quale, qualche anno fa, fu inaugurato per stimolare l’uso di “biciclette comunali” per chi avesse lasciato l’auto, appunto, nel parcheggio, senza entrare in centro per cercare uno stallo più vicino. Ad osservare il “centro di stoccaggio” di biciclette, nel quale vi sono anche quelle gialle del comune di Pesaro, credo che questo esperimento sia miseramente fallito!
Sicuramente l’Ente gestore del servizio correrà ai ripari sciorinando numeri da capogiro, sulla gestione di questo servizio, ma lo spettacolo che si presenta, entrando in questa “rimessa di biciclette” , è desolante.
Biciclette “monche”, altre abbandonate, altre visibilmente deteriorate e inutilizzate da chissà quanto tempo; ed allora mi chiedo: è ancora utile mantenere quest’area e il servizio da parte del comune? Quante erano le biciclette comunali originariamente? Mi hanno informato che erano molto di più delle attuali 9-10 rimaste; che fine hanno fatto? Quanto è costata tutta l’operazione anche se non direttamente dal comune di Pesaro? Ha forse più senso offrire lo scambio della bicicletta dislocando l’area in mezzo al parcheggio, piuttosto che in zona decentrata?
Pesaro ha certamente problemi più seri di questo, ma è anche vero che i pesaresi ormai sono stanchi di chi vuole solo imbiancare gli occhi quando si parla di mobilità alternativa.