Quando non si hanno più argomentazioni, per attaccarmi, alla fine viene fuori che Di Domenico vuole avere visibilità e, addirittura, vuole cercare un trampolino di lancio e così via. Povero Barbanti, ormai è solo un disco rotto, per difendersi deve scomodare anche lo “scudo” dell’ufficio di presidenza e dei miei serissimi rappresentanti del P.d.L. che mi avrebbero lasciato solo.
La verità, purtroppo, è che si vuole per davvero far addormentare il dibattito politico, ed anche l’ufficio di presidenza si è ormai sopito. Su una cosa ha ragione Barbanti, senza Consiglio Comunale vado in “crisi di astinenza”, un’astinenza dovuta alla impossibilità di cercare soluzioni per la città e per i nostri cittadini.
Un’astinenza dovuta al vedere problemi irrisolti dovute alle chiacchiere, si quelle, degli assessori, del sindaco ed anche del presidente stesso che girano e girano sui problemi e che poi rimangono lì per mesi e mesi senza soluzione, con la solita litania: “non ci sono i soldi, il patto di stabilità, la crisi, ecc.“, però poi i soldi per i debiti fuori bilancio ci tocca tirarli fuori, e si tratta di centinaia di migliaia di euro, quindi...
Un’astinenza dovuta all’impossibilità di poter proporre o discutere su temi che toccano la pelle dei cittadini, sull’impossibilità di tornare su decisioni già prese, e spesso sbagliate, un’astinenza che ci ha portato sul groppone dei cittadini situazioni come quelle dello stadio, perso, e del terreno “regalato”, neppure fosse ad un locale, ma ad un “imprenditore” di fuori regione, così come già successo con la Vuelle, oppure di una Global Service che in un batter ciglio finisce il budget annuale forse perché sbagliato l’impostazione del contratto.
E’ vero, ho un’astinenza per non poter denunciare in Aula scelte dirigenziali sulle quali avrei voluto, e potuto, dire la mia e del mio gruppo consigliare, su bandi e concorsi che andranno poi ad incidere sulle tasche dei cittadini e che neppure loro ne sono al corrente.
Lasciamo perdere caro Presidente, non soffermiamoci neppure sui numeri che potrebbero anche fare male un po’ a tutti, mi creda, lei si sbaglia, la Vera Democrazia Rappresentativa si svolge nell’assemblea elettiva che è in Aula di Consiglio Comunale, tutte le altre considerazioni rischiano di diventare futili e puerili; i Consigli Comunali vanno convocati!