Il Comune di Pesaro ha capito che la Statalizzazione della Scuola Materna Comunale Prato Fiorito, di Via Marsiglia alle 5 Torri, dopo la “fregatura” della copertura finanziaria, da parte del Comune, del plesso imposta dall’Ufficio Scolastico Provinciale dell’istruzione, ora si vuole correre ai ripari e vuole imporre le proprie condizioni con una convenzione. Ecco cosa è emerso dalla commissione Bilancio convocata dal Presidente Di Domenico, il quale ritiene che tutta questa operazione non porterà nessun vantaggio ai conti del comune, anzi, con la diminuzione delle iscrizioni nelle scuole, il personale comunale, potrebbe risultare in “esubero”, ma essendo questa parola “tabù”, per il rischio licenziamento, allora verranno “riciclati” per altri servizi e, ad essere “buttati fuori”, saranno i lavoratori delle cooperative. Complimenti davvero al Comune per questa operazione. Siccome lo “spauracchio” della statalizzazione ora fa paura anche ai servizi educativi del comune e, volendosi lavarsi la coscienza, ecco cosa vogliono imporre: prima di tutto un Atto Ufficiale da parte dell’Ufficio Scolastico Provinciale dell’istruzione sull’avvenuta statalizzazione; 3 insegnanti, su 5, per iniziare con la sezione del 1° anno e un’insegnante per il pomeriggio, nonché tutto il personale ausiliario, ed ecco che già tutti gli operatori delle cooperative sarebbero fuori; accompagnamento del percorso di statalizzazione con il coordinamento pedagogico del comune, per la serie, siccome non ci fidiamo dello Stato e noi siamo più bravi, con la scusa della tutela dei bambini, vogliamo questo accompagnamento. Ma allora occorre per davvero chiedersi: perché questa statalizzazione, perché proprio il Prato Fiorito, perché questa imposizione senza nessun risparmio per il comune, perché l’Assessore e il Sindaco si sono impuntati quando nessuno la vuole questa statalizzazione: l’Istituto Comprensivo Pirandello non la vuole perché ha già la scuola materna statale di Santa Veneranda; l’Ufficio Scolastico Provinciale dell’istruzione non la vuole perché deve pensare prima alle scuole dei piccoli comuni; le famiglie non la vogliono, insomma, ma lasciamola comunale e finiamo questa sceneggiata.
Ultimo aggiornamento : 09-02-2013 15:39
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