Con l’annuncio del passo indietro del PD pesarese sulla variante campus si dimostra ancora una volta come “l’Urbanistica Contrattata“ non porti i risultati e che la partecipazione diretta e democratica dei cittadini può avere la meglio. Quella era una variante sostanziale, anche se Goffi le ha provate tutte per cercare di dimostrare il contrario, quindi non applicabile in base alla Legge Regionale che prevede che prima di effettuare varianti occorre aver applicato il 75% del PRG vigente, Xanitalia docet.
Dopo la brutta figura dell’Assessore Coraducci Gerardo all’assemblea del comitato Salviamo il Campus, il quale ha cercato di rassicurare i cittadini di Pesaro, in particolare i residenti delle 5 Torri, e di Via Nanterre, che il progetto sarebbe stato condiviso, anche con una assemblea pubblica con il sindaco e Ricci, ormai, sembra di fatto inutile.
Era evidente che non erano certo gli impianti sportivi che facevano paura, ma il fatto che tutta l’area Campus sarebbe passata di fatto da servizi scolastici a soli servizi; ed anche la parte residenziale, anch’essa per destinazione scolastica, sarebbe diventata residenza civile; in ballo alla fine c’erano oltre 15.000 mq di colata di cemento. Chissà se ora Coraducci farà la stessa fine di Pieri? Il sindaco su questo è cinico!
Sono altresì contento che il Segretario Comunale Vimini abbia convenuto sul fatto che ci sono altri strumenti per trovare piena soddisfazione di tutti su quell’area: dallo spostamento delle aree a destinazione servizi, alla perequazioni di terreni per evitare sovrastrutture inutili e armonizzare tutto il territorio sia in termini di verde pubblico che per la viabilità e vivibilità. Anche questa volta il sindaco ha “toppato”, anche se la caverà con il solito sorrisino... Ma non per troppo.